Siamo arrivati alla terza e ultima puntata della "ricerca delle erbe selvatiche".

Nella prima puntata ci siamo occupati di un po' di storia e tradizioni sulla raccolta delle erbe commestibili.
Nella seconda puntata abbiamo iniziato la nostra passeggiata virtuale parlando delle principali erbe commestibili che spuntano ai bordi dei sentieri, delle strade, nel sottobosco nel mese di Marzo.

Ora invece puntiamo sulla primavera avanzata, e ci concentriamo sulle erbe commestibili che popolano gli ambienti naturali tra Aprile e Maggio.

 

Ricordiamo sempre che nel primo articolo eravamo arrivati a definire l'importanza di fare pratica di riconoscimento delle erbe spontanee, aiutati da un buon libro oppure, e soprattutto, uscendo spesso sul campo in compagnia di chi è più esperto, prima di cimentarsi nella raccolta delle erbe selvatiche.
Non tutte le erbe selvatiche infatti sono commestibili: alcune sono estremamente velenose, e spesso può capitare che la specie velenosa assomigli in maniera impressionante alla specie commestibile!

Quindi ATTENZIONE! Questo articolo non va inteso come una guida al riconoscimento delle piante commestibili, ma rappresenta solo un compendio descrittivo delle specie più comuni che si possono trovare in natura.

 

Ortica (Urtica dioica)

Agli inizi di Aprile vale la pena di cimentarsi nella raccolta dei germogli e delle giovani foglie dell’Ortica, “urtie” in friulano, appartenente alla famiglia delle Urticacee. E' molto comune vicino ad abitati rurali, sui terreni abbandonati, ma il luogo migliore dove raccogliere la pianta sono i terreni fortemente azotati, per esempio prati e pascoli di quota vicino a malghe e casere.

La povera ortica è una pianta spesso sottovalutata nella ricchezza di usi e proprietà terapeutiche, ed è anzi considerata pianta infestante e fastidiosa! Ma, per questo motivo, è anche una pianta facilmente riconoscibile, con le sue foglie scure dentate sul margine e ricoperte da peli urticanti.
L'unica altra pianta con la quale può essere confusa è la falsa ortica (Lamium purpureum), appartenente alla famiglia delle Lamiacee o Labiate, che per nostra fortuna è pianta altrettanto commestibile!

Dell'ortica si usano le foglioline apicali, cotte per la preparazione di zuppe e, nel loro massimo, di risotti.

Come si diceva, l'ortica ha anche proprietà terapeutiche, astringenti, depurative e diuretiche.

Curiosità: già nel 1653, il noto erborista Nicholas Culpeper scrisse che mangiare ortiche portava letteralmente via l'accumulo di liquidi invernali del corpo, associando quindi questa pianta con la primavera.
Presso i popoli nordici e germanici, l'ortica era molto usata come fibra vegetale per confezionare tessuti. Sono note anche le sue proprietà magiche, come erba per scacciare i malefici!

Falsa ortica (Lamium purpureum)

Tipico ambiente di montagna in cui possiamo trovare facilmente l'ortica "incontaminata"

Tarassaco (Taraxacum officinalis)

Sempre ad Aprile possiamo andare alla ricerca del tanto diffuso Tarassaco, detto anche Dente di Leone, “tale” in friulano.
Il tarassaco è diffuso ovunque, in tutti i prati e gli incolti. Per la raccolta è bene evitare i margini delle strade e i campi trattati con pesticidi.
Appartiene alla famiglia delle Asteracee (Composite) e per questo motivo, purtroppo per noi, si può facilmente confondere con altre piante della stessa famiglia. Le composite infatti annoverano molte specie che, apparentemente, si assomigliano tra loro, con capolini gialli molto simili e foglie lunghe e dentellate. Giusto per fare un esempio, la radicchiella dei prati (Crepis biennis) che comunque, per nostra fortuna, è anch'essa pianta commestibile.

Le foglie del Tarassaco sono lunghe, dentellate, raccolte alla base del fusto in una tipica “rosetta”, il fiore è di un vivido giallo. Il tarassaco è una pianta interamente commestibile. Le tenere foglioline si raccolgono a inizio primavera e sono ottime da mangiare crude per condire insalate, ma anche nel misto di verdure cotte. I boccioli non ancora dischiusi possono essere conservati sotto sale o aceto e mangiati come insoliti capperi. La radice, infine, si può consumare fresca, addolcita con miele di tarassaco (!) e ha molte proprietà officinali. 

E' prevalentemente depurativo e diuretico, ma anche leggermente lassativo e tonico.

 

 

Asteracee a confronto in un testo di botanica (tratto da Field Guide to Wild Flowers. Nature lover's Library. The Reader's Digest Ltd.)

Malva (Malva sylvestris)

Arriviamo così a Maggio, il mese giusto per la raccolta i fiori commestibili.

Tra i più comuni spiccano sicuramente quelli della Malva selvatica, “malve” in friulano, pianta della famiglia delle Malvacee. E' una pianta estremamente diffusa, tipica degli incolti della fascia collinare e montana.

Le foglie della Malva sono palmate, tondeggianti. I fiori hanno 5 petali rosa venati di viola.

Anche della malva si possono impiegare le giovani foglioline raccolte a inizio primavera, mentre i fiori sono ingredienti colorati delle insalate crude. 

La malva ha anche proprietà antinfiammatorie, astringenti, calmanti e leggermente lassative.

Curiosità: proprio grazie a tutte le sue proprietà benefiche, nel XVI secolo in erboristeria italiana le venne riconosciuto l'appellativo di omnis morbi, cioè "(rimedio) di ogni male".

 

I fiori della malva sono ottimi seccati e utilizzati in infusi e tisane per le loro proprietà emollienti e espettoranti

La nostra passeggiata virtuale tra le erbe commestibili di primavera è finita!

Attendiamo con ansia di poter tornare a camminare tra i nostri boschi e le nostre montagne per scoprire se anche la stagione estiva regala altre prelibatezze simili a queste!

Share This