Un grigio cielo nuvoloso ci attende a Cave del Predil in questa domenica di metà ottobre. Le nubi circondano le vette e rendono la giornata piuttosto dubbiosa.
"Pioverà?" "Ma non mettevano bel tempo?" "Si aprirà?" sono le domande che ci rivolgiamo l'un l'altro, alla ricerca di un rincuorante pronostico.
Iniziamo l'escursione con la speranza che il cielo si faccia presto sereno. E così puntualmente accade. A ogni passo le nuvole si spostano altrove, lasciando in eredità una splendida giornata autunnale.
La temperatura non è poi così male, e salendo sulla ripida salita verso la Portella, qualche sosta è d'obbligo per recuperare liquidi e forze. I diversi tipi di bosco ci fanno compagnia lungo il cammino, e il maestoso Abete bianco monumentale di Cave ci saluta dall'alto dei suoi quasi due secoli di vita.
Varchiamo la "vrata" degli splendidi lariceti, e il sole decide di sbucare oltre la Torre Guarda, inondando di luce i larici, ancora non al top della colorazione gialla, ma ormai prossimi a perdere il carico di aghi anche per quest'anno.
Raggiungiamo presto la Portella, con i suoi vasti panorami su tutte le Giulie occidentali, sullo splendido catino glaciale del monte Vršič, e su nonno Mangart, "Er cupolone" del Tarvisiano. Con la sua benedizione ci allunghiamo sulla mugosa cresta verso lo Sciober, muovendo i nostri passi con rispetto su un geosito di caratura internazionale.
Tanta bellezza negli occhi e piacevolissima compagnia: sono queste le giornate nelle quali ci si chiede "Perchè mai dovremmo scendere a valle?"

Grazie a tutti per questa bella giornata, e al prossimo anno per un'altra "lariciata" condivisa!

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